Il Gran Sasso d’Italia (2.912m slm) è la montagna più alta degli Appennini e senza dubbio è anche la cima più famosa e frequentata dell’Italia centrale. Situata interamente in Abruzzo, al confine tra le province de L’Aquila e di Teramo, si contraddistingue per l’aspetto severo, dovuto alla sua conformazione geologica (rocce calcaree). In questo articolo vedremo la descrizione dettagliata del sentiero classico (via normale) per raggiungere la sommittà del massiccio, ovvero la vetta del Corno Grande Occidentale del Gran Sasso, partendo da Campo Imperatore.
Sentiero per la vetta del Gran Sasso: in sintesi
Come accennato in precedenza, il Gran Sasso è una montagna composta da rocce calcaree. Questo composta due conseguenze: la prima è l’assenza di acqua sul percorso, la seconda è che sul sentiero si trova una gran quantità di sassi, sfasciume e roccette. Due cose da tenere bene in considerazione e che rendono la via normale per il Gran Sasso un sentiero da non prendere sottogamba, al contrario di come purtroppo spesso accade. Inoltre, può essere utile utilizzare il caschetto per proteggere la testa dall’eventuale caduta di sassi.
Considerata anche la quota elevata (si parte da circa 2.000m di quota e si arriva a 2.912m slm), la vegetazione è quasi del tutto assente e il percorso è interamente sotto al sole. Se si affronta l’escursione d’estate, il suggerimento, quindi, è di partire la mattina molto presto.
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Al netto di queste avvertenze, un escursionista ben equipaggiato con adeguate scarpe da trekking e abbigliamento idoneo non dovrebbe incorrere in particolari problemi. Il sentiero per il Corno Grande del Gran Sasso è molto frequentato, sono presenti numerosi segnavia ed è molto difficile sbagliarsi. La prima parte dell’escursione non presenta particolari difficoltà. Nell’ultimo tratto invece le pendenze si fanno molto elevate e il terreno è molto impervio. Per questo motivo si sconsiglia l’escursione a chi fosse alle prime armi e male equipaggiato!
- Partenza: Campo Imperatore (2.120m slm)
- Arrivo: vetta Corno Grande Occidentale del Gran Sasso (2.912m slm)
- Lunghezza: 6 km
- Dislivello positivo: 890 metri
- Durata: 3 ore
- Difficoltà: Impegnativo
N.B. I dati sopra riportati si riferiscono al tragitto di sola andata.
Escursione effettuata il 15 agosto 2024.
Descrizione del sentiero per la vetta del Corno Grande Occidentale del Gran Sasso
La nostra escursione inizia a Campo Imperatore, un meraviglioso altopiano che regala vedute pazzesche. Si può salire con la funivia che parte da Fonte Cerreto, oppure con mezzi propri su strada parcheggiando nei pressi dell’Osservatorio Astronomico e dell’Ostello Campo Imperatore (qui posizione su Google Maps).
Da Campo Imperatore al Rifugio Duca degli Abruzzi
Nella versione che presentiamo qui della salita al Gran Sasso, consigliamo di raggiungere prima il Rifugio Duca degli Abruzzi (2.388m slm), un utile punto di appoggio che si trova a breve distanza da Campo Imperatore. Alla sinistra dell’Osservatorio Astronomico inizia il sentiero, molto largo e ben indicato, che con tornanti risale il pendio soprastante per raggiungere il piccolo edificio del rifugio, ben visibile già da Campo Imperatore.
Dopo pochi minuti di salita, sulla destra si stacca un sentiero. Chi volesse evitare di passare dal Rifugio Duca degli Abruzzi può svoltare qui e seguire l’evidente traccia che conduce direttamente alla Sella di Monte Aquila (vedi sotto).
Altrimenti, rimanendo sul sentiero in circa 30/40 minuti (a seconda del passo) da Campo Imperatore si arriva al Rifugio Duca degli Abruzzi. Il dislivello da affrontare è di circa 250 metri in 1,4 km di sviluppo. La posizione in cui sorge il rifugio è davvero molto bella e si può ammirare uno splendido panorama sulle vette circostanti e sulla stessa vetta del Gran Sasso.
Dal Rifugio Duca degli Abruzzi alla vetta del Gran Sasso (via normale)
Dal rifugio prendiamo il sentiero che parte proprio di fronte all’ingresso e si dirige verso il Gran Sasso, molto evidente. Dopo una breve salita e un passaggio leggermente esposto, in circa 20 minuti si arriva alla Sella di Monte Aquila, dove si ricongiunge il sentiero che da Campo Imperatore evita il passaggio dal rifugio (vedi sopra).
Qui seguiamo le indicazioni ben evidenti per la via normale al Corno Grande. Attenzione: bisogna ignorare le indicazioni per la Direttissima! Si tratta di una via alpinistica che richiede l’uso di attrezzatura (corde e imbrago). Inizia ora un tratto di sentiero largo e ben battuto che procede in leggera discesa senza difficoltà particolari. Ignoriamo le varie deviazioni che si trovano e manteniamoci sempre sull’evidente sentiero principale. Dopo 20 minuti di cammino la parte di discesa finisce e si comincia la salita.
Giunti a questo punto, il sentiero aumenta di pendenza e taglia trasversalmente il Ghiaione del Breccaio. Il sentiero è comunque largo, ma il fondo ora non è più in terra battuta ma in sassi mobili, quindi bisogna fare molta attenzione per evitare di scivolare. L’attraversamento del ghiaione dura circa 20 minuti, sempre di salita costante, che diventa particolarmente ripida nell’ultimo tratto.
Al termine di questo segmento, arriviamo in uno spiazzo panoramico. Qui troviamo una deviazione per la Ferrata Brizio, da ignorare. Rimaniamo sul sentiero e, salendo sempre su un terreno di tipo sassoso, in poco tempo (20 minuti) arriviamo alla Conca degli Invalidi. Dal Rifugio Duca degli Abruzzi è passata circa 1h 15min. Qui ignoriamo la deviazione per l’impegnativa Via delle Creste e rimaniamo sulla via normale per il Corno Grande Occidentale. Alla Conca degli Invalidi riprendiamo fiato, prima di affrontare l’ultimo faticoso tratto di salita.
L’ultimo tratto
Il sentiero inizia ora a risalire un terreno molto impervio, molto ripido e costituito da un’alternanza di sassi mobili e roccette. In alcuni punti è necessario aiutarsi con le mani.
Qui è bene fare attenzione a dove si passa: in alcuni punti si notano delle tracce che risalgono il pendio ma il terreno in quei punti è davvero molto scivoloso e pericoloso. Il sentiero, difficile da individuare, passa tutto a sinistra, dove sono presenti i bolli rossi apposti sulle rocce, più vicino al filo di cresta. In effetti, seguendo con attenzione i bolli rossi, la scivolosità del fondo è molto minore.
Risaliamo ripidamente facendo sempre attenzione ai segnavia. Questa parte è davvero molto faticosa e non va assolutamente presa sotto gamba. Dopo circa 30 minuti di salita, si raggiunge la sommità della cresta. Continuando a seguire i bolli rossi, ora le pendenze si fanno più modeste. Intanto la vista si apre sull’altro versante della montagna, quello teramano, e subito sotto si può notare molto evidente quello che resta del Ghiacciaio Calderone.
Sono gli ultimi metri che ci separano dalla vetta. Facendo sempre molta attenzione, a causa del fondo impervio, in poco tempo guadagnamo la cima, dove è posta una croce di vetta a quota 2.912m slm: siamo in vetta al Corno Grande Occidentale del Gran Sasso! La vista è apertissima e, nelle giornate particolarmente limpide, si possono vedere i due mari (più vicino l’Adriatico, a grande distanza il Tirreno) e buona parte dell’Italia centrale. Del resto questo è il punto più alto degli Appennini!
Dal Rifugio Duca degli Abruzzi sono trascorse circa 2h 30min, a cui bisogna aggiungere il tempo impiegato per salire da Campo Imperatore al rifugio (in totale circa 3 ore).
Ritorno
Per scendere dalla vetta del Corno Grande Occidentale e tornare a Campo Imperatore possiamo seguire lo stesso sentiero dell’andata. I più esperti possono affrontare la Via delle Creste. Una volta raggiunta nuovamente la Sella del Monte Aquila, si può prendere il sentiero che scende direttamente a Campo Imperatore evitando di ripassare dal Rifugio Duca Degli Abruzzi.
Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata – Trekking Lecco
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