Le montagne sopra a Valmadrera, cittadina alle porte di Lecco, offrono gite e itinerari davvero per tutti: famiglie con bambini, escursionisti, climbers. In questo articolo vi presento l’itinerario che porta a Pianezzo e ai tre Corni di Canzo, partendo da Valmadrera con un giro ad anello. Nella località Pianezzo, immerso nei prati, si trova il rifugio gestito dalla Società Escursionisti Valmadreresi. Da lì si può raggiungere facilmente il Corno di Canzo orientale, mentre gli altri due corni richiedono un impegno notevole. Si tratta insomma di una bella escursione nel bosco che non presenta particolari difficoltà, anche se non manca la difficoltà fisica: il dislivello è notevole!
Pianezzo e Corni di Canzo da Valmadrera: scheda tecnica
- Partenza: Valmadrera, loc. Belvedere (290m slm)
- Arrivo: Corno di Canzo orientale (1.232m slm)
- Sentieri: 7 (salita), 4 e 3 (discesa)
- Tappe intermedie: Pianezzo (1.250m slm)
- Durata: 2h
- Dislivello: 960m
- Difficoltà: Impegnativo
Escursione effettuata il 9 maggio 2021
L’itinerario per Pianezzo e i Corni di Canzo da Valmadrera
La partenza del nostro percorso è la frazione Belvedere di Valmadrera, nella parte alta della cittadina. Però ci sono pochi parcheggi e nel weekend la zona è presa d’assalto da chi si reca a San Tomaso; il consiglio è di lasciare l’auto nella parte bassa di Valmadrera e di aggiungere qualche minuto a piedi sulla strada.
Da Valmadrera a Pianezzo
Arrivati alla frazione Belvedere di Valmadrera, troviamo un cartello con le indicazioni per tutti i sentieri che partono da lì, compreso quello per Pianezzo e i Corni di Canzo. Si tratta del sentiero numero 7. Proseguiamo lungo la strada (l’unica che c’è) che diventa una larga mulattiera carrabile e prosegue per alcuni minuti di salita fino alla Cappelletta VARS. Ignoriamo la deviazione per San Tomaso e imbocchiamo lo stretto sentiero che porta da Valmadrera a Pianezzo e ai Corni di Canzo.
Il primo tratto di percorso è comune al sentiero 6 per il Moregallo. L’intero percorso, sempre ben tracciato e ben segnalato, si svolge nel bosco, senza particolari emozioni. Anche le pendenze sono tutto sommato moderate. Dopo circa un’ora di cammino dalla partenza si arriva alla località Sambrosera (716m slm), dove si trova una sorgente d’acqua. Qui, sulla destra, si stacca il sentiero 6 per il Moregallo, mentre a sinistra si trova l’indicazione per il sentiero 5 per San Tomaso (da ignorare) e per il sentiero 7 per Pianezzo. Seguiamo la traccia (attenzione: non bisogna scendere verso il torrente, ma imboccare subito la salita sulla destra della fonte) e proseguiamo sul sentiero 7.
Le pendenze si fanno un po’ più sostenute, ma il percorso continua a svolgersi nel bosco, passando ai piedi del Corno Rat. Dopo aver superato un enorme masso cavo, guardando in alto si intravede il cielo: è il segno che manca poco allo scollinamento. Infatti, in poco tempo, uscendo dal bosco e attraversando un tratto in ghiaia, si giunge alla Bocchetta di Moregge (1.110m), a cavallo tra i Corni di Canzo e il Moregallo (qui infatti si ritrova l’indicazione per il sentiero 6, a destra). Dalla partenza è passata un’ora e mezza. Svoltando a sinistra si prosegue su un sentiero pianeggiante che, in circa un quarto d’ora, porta al Rifugio SEV (1.250m slm), immerso tra i prati di Pianezzo ai piedi dei tre Corni di Canzo.
Dal rifugio si ha una bella vista, verso nord, sul Lago di Como, su Bellagio e sulle Grigne.
Da Pianezzo al Corno di Canzo orientale
Proprio ai piedi del Rifugio SEV di Pianezzo, sulla sinistra, si trova un cartello che indica il sentiero 4 con destinazione Acqua del Fò e San Tomaso. Imboccandolo, si rientra nel bosco e si prosegue per alcuni minuti in saliscendi, fino a sbucare sul ghiaione ai piedi del Corno centrale. La croce del Corno orientale è vicina e ben visibile, sulla sinistra.
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Proseguendo tra le facili roccette (il sentiero è sempre ben segnalato), si raggiunge la Bocchetta di Luera (1.209m slm). Qui troviamo le indicazioni sia per il Corno centrale (sentiero per escursionisti esperti) sia per il facile Corno orientale. Il cartello sostiene che ci vogliono 15 minuti per raggiungere la cima del corno, ma in realtà ne bastano giusto un paio. Complessivamente, per raggiungere il Corno orientale da Pianezzo, serve un quarto d’ora. Dalla partenza, a Valmadrera, in tutto sono passate 2 ore.
Dalla croce di vetta del Corno di Canzo orientale si ha una bella vista su Lecco, il Monte Barro, i laghi della Brianza, il Moregallo e il Cornizzolo; ma anche, alle spalle, sul Corno centrale e su Pianezzo. Per scendere si può tornare a Pianezzo e ripercorrere a ritroso lo stesso tracciato dell’andata, oppure si può imboccare il sentiero 4 e tornare a Valmadrera passando da San Tomaso.
Dal Corno di Canzo orientale a Valmadrera
Tornati dal Corno orientale alla Bocchetta di Luera, seguiamo le indicazioni per Acqua del Fò (1.000m slm), a cui si arriva in un quarto d’ora di sentiero semplice nel bosco, ma con alcuni punti un po’ ripidi. Qui si trova un’altra sorgente d’acqua, oltre a un incrocio con i sentieri per Canzo e per il Corno Rat. Oltre, ovviamente, al sentiero 4 per San Tomaso, che imbocchiamo. Si prosegue il cammino sempre all’interno del bel bosco con molti tratti quasi pianeggianti e poche pendenze. In 40 minuti si raggiunge senza particolari difficoltà la piana di San Tomaso (580m slm), dove si trova una chiesetta circondata da prati, ideale per la classica gita di famiglia con i bambini piccoli.
Dopo una breve sosta per ammirare la bella vista dalla chiesetta, si imbocca il sentiero 3 – una larga mulattiera – che in poco più di venti minuti riporta alla frazione Belvedere di Valmadrera (il tempo complessivo della discesa dal Corno di Canzo orientale a Valmadrera per il sentiero 4 è di circa 1h15m).
Un’altra interessante (e ben più facile) escursione a Valmadrera è quella che porta al Sasso di Preguda.
Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata – Trekking Lecco
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