I Piani di Artavaggio sono un bel pianoro erboso che si trova sopra a Moggio, in Valsassina, ad una quota compresa tra i 1600 e i 1900 metri slm, ai piedi del Monte Sodadura e della Cima di Piazzo. Sono una località sciistica invernale e per questo sono facilmente raggiungibili da Moggio con la funivia, oppure – in tutte le stagioni – con alcuni semplici sentieri alla portata di tutti, famiglie con bambini comprese, come il sentiero dalla Culmine San Pietro. In questo articolo vediamo nel dettaglio l’escursione – uno dei trekking classici sulle montagne di Lecco e provincia – ai Piani di Artavaggio da Moggio lungo il sentiero 724, denominato “del Vallone” come il torrente che lo accompagna.
Piani di Artavaggio da Moggio: scheda tecnica
Un bel sentiero nel bosco, uno spumeggiante torrente: questo è il sentiero 724 che porta da Moggio ai Piani di Artavaggio lungo il corso del fiume Vallone. L’itinerario non presenta difficoltà tecniche particolari; solo bisogna fare attenzione perché, se ha piovuto di recente, il sentiero può essere scivoloso. In presenza di neve possono essere utili i ramponcini. Una volta sbucati sui Piani di Artavaggio, all’altezza dei rifugi Casari e Sassi Castelli, volendo si può proseguire fino ai più alti rifugi Nicola e Cazzaniga-Merlini. Nella descrizione dell’itinerario prendiamo come punto di arrivo il Rifugio Nicola.
- Partenza: Moggio, loc. Torrente (873m slm)
- Arrivo: Rifugio Nicola (1.870m slm)
- Sentieri: sentiero 724
- Tappe intermedie: Rifugio Casari (1.647m slm)
- Durata: 2h30m
- Dislivello: 997m
- Difficoltà: Impegnativo
Escursione effettuata il 2 maggio 2021
L’itinerario
Lasciata la macchina a Moggio, in un piccolo parcheggio lungo la SP64 poco dopo la stazione della funivia, il sentiero per i Piani di Artavaggio è fin da subito ben indicato con chiari cartelli. Il percorso prende avvio su una larga strada sterrata che, tra i tavoli da picnic, costeggia il corso del fiume Vallone, attraversando un bosco di faggi molto bello.
Il tragitto prosegue nel bosco per un bel pezzo. Superato la località Pe’ Grosso (986m), ricongiungendosi con i sentieri che arrivano dal centro di Moggio, dopo circa 35/40 minuti dalla partenza si arriva a un bivio: a destra è indicato il sentiero 726 per Piani di Artavaggio – Funivia e Casera d’Artavaggio; a sinistra il sentiero 724 per il “Baitello del Vallone” e per i rifugi dei Piani. Seguiamo quest’ultimo, allontanandoci un po’ dal corso del fiume.
Il sentiero ora si fa meno largo e meno pianeggiante, ma le pendenze sono comunque blande. Si prosegue così sempre nel bosco per quasi un’ora; pian piano i faggi si diradano e lasciano spazio a betulle e pini, fino ad arrivare ai prati intorno al “Baitello del Vallone” (rifugio Casari Vecchio).
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Superata la baita diroccata, il sentiero diventa leggermente più ripido, ma in pochi minuti si sbuca ai Piani di Artavaggio, precisamente tra il Rifugio Casari e il Rifugio Sassi Castelli. Fin qui, ci si impiega circa un’ora e quaranta e ci si trova ad un’altitudine di 1.647m slm.
Dai Piani di Artavaggio al Rifugio Nicola
L’escursione potrebbe finire anche qui. La vista è molto bella e spazia dal Resegone al Due Mani alle Grigne. Imponente, il Sodadura, con la sua peculiare forma piramidale, svetta poco sopra. Non lontano la Cima di Piazzo e i Campelli. Volendo proseguire, una larga strada ben tracciata sale ad ampi tornati e in mezz’ora circa si raggiunge il Rifugio Nicola (1.870m slm). Si può proseguire ancora fino a raggiungere il vicino Rifugio Cazzaniga-Merlini (1.889m slm), adiacente alla Cima di Piazzo. Ci fermiamo al Nicola: da qui il Sodadura è proprio a un passo e lo si può facilmente raggiungere. Ma questa è un’altra storia.
Per la discesa si può percorrere lo stesso tragitto dell’andata, oppure il sentiero 726 che parte nei pressi della funivia e si ricongiunge con il sentiero dell’andata. In alternativa, si può scendere con la funivia.
Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata – Trekking Lecco
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