Subito oltre i confini settentrionali della Provincia di Lecco, si apre un mondo tutto da scoprire: la Valchiavenna. Seguendo l’arteria della SS 36, dopo Colico, si costeggia il lago di Novate Mezzola, si supera Chiavenna e, ancora oltre, arriviamo a Campodolcino, a Madesimo e infine al Passo dello Spluga. In questo articolo vi portiamo fuori dalle nostre abituali montagne lecchesi e andiamo alla scoperta di un’escursione molto bella e facile nell’Alta Valchiavenna: il Rifugio Bertacchi, con partenza dal Lago Montespluga.

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Siamo nel territorio comunale di Madesimo, negli ultimi chilometri d’Italia prima del confine con la Svizzera. Da Lecco, il Lago Montespluga, punto di partenza della nostra escursione, è raggiungibile in circa un’ora e mezza di macchina. Il Rifugio Bertacchi, di proprietà del CAI Vallespluga, sorge sulle sponde del Lago Emet, a poca distanza dal Passo Emet (confine con la Svizzera), in una posizione dominante sulla vallata di Madesimo. Un’altra bella escursione in zona è quella che porta al Rifugio Chiavenna e Lago Angeloga.

Scheda tecnica

L’escursione al Rifugio Bertacchi dal Lago Montespluga è breve e ha poco dislivello, per questo motivo è facile e alla portata di tutti. Per la prima metà si svolge su una strada sterrata che risale a tornanti i pascoli. Poi, nella seconda metà, il percorso diventa un normale sentiero di montagna che taglia il fianco del Pizzo Spadolazzo con un andamento pressoché pianeggiante. Non ci sono difficoltà particolari, ma in alcuni punti il sentiero è un po’ esposto a valle. Per garantire una maggiore sicurezza sono state installate delle catene fisse.

  • Partenza: Lago Montespluga (1.901m slm)
  • Arrivo: Rifugio Bertacchi all’Emet (2.175m slm)
  • Lunghezza: 3,9 km
  • Dislivello: 270 m
  • Durata: 1h 30min
  • Difficoltà: Medio

Escursione effettuata il 23 luglio 2022.

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Descrizione del sentiero per il Lago Emet e il Rifugio Bertacchi dal Lago Montespluga

Arrivando da Lecco, dopo aver superato Madesimo in direzione del Passo dello Spluga, poco dopo la diga del Lago Montespluga, sulla destra si stacca una rampa con alcuni (pochi) parcheggi, in località Stuetta. Qui è possibile lasciare gratuitamente l’auto e da qui parte la nostra escursione al Rifugio Bertacchi.

Oltrepassiamo una sbarra, seguendo le indicazioni per il Rifugio Bertacchi. Iniziamo a salire gradualmente i tornanti di una larga e comoda strada sterrata. Lungo il percorso è facile imbattersi in animali al pascolo, ma anche in marmotte. Volendo, è possibile tagliare i tornanti risalendo i prati. Dopo circa 20 minuti, la strada è sbarrata da una specie di cancello, con un varco pedonale dal quale possiamo transitare. Saliamo ancora per qualche metro, fino a incrociare un altro sentiero che proviene dalla località Anfossi di Madesimo.

Proseguiamo ora con un andamento pianeggiante per qualche minuto, poi troviamo un nuovo incrocio con un altro sentiero che sale da Madesimo. Qui dobbiamo abbandonare la strada e imboccare un sentiero che, con andamento pianeggiante, taglia il fianco del Pizzo Spadolazzo nonché testata della valle scavata dal Torrente Scalcoggia.

Il sentiero procede tra sali e scendi con un andamento prevalentemente pianeggiante. In alcuni punti, a valle, il fianco della montagna è ripido. Per agevolare il cammino e aumentare la sicurezza sono state installate delle catene fisse in questi punti. In lontananza, intanto, si vede già il Rifugio Bertacchi, destinazione della nostra camminata.

Dopo circa 1 ora e 15 minuti dalla partenza, giriamo un angolo e davanti a noi si apre la conca del Lago Emet. Sulla sponda destra, rivolto verso la valle di Madesimo, sorge il Rifugio Bertacchi (2.175m slm), con una bella vista panoramica sulle cime circostanti dell’Alta Valchiavenna.

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E poi?

Per tornare a valle possiamo ripercorrere lo stesso sentiero dell’andata. Chi volesse proseguire, può salire al vicino Passo Emet (circa 20 minuti dal rifugio), confine tra Italia e Svizzera. Il Rifugio Bertacchi è raggiungibile anche da Madesimo con un altro sentiero altrettanto breve ma molto più ripido.

Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata
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