Per godere appieno della bellezza della montagna, e della gioia che da essa deriva, non è necessario inerpicarsi su vette ardimentose. Capita spesso, infatti, che le camminate più soddisfacenti siano semplici, o a bassa quota. È il caso anche dell’escursione che vi proponiamo in questo articolo: andremo infatti alla scoperta della graziosa chiesetta di San Calimero dall’inconfondibile tetto rosso e dei Piani di Nava, sopra a Pasturo in Valsassina, ai piedi del Grignone.

San Calimero e Piani di Nava da Pasturo: scheda tecnica

Nonostante i tempi di percorrenza e il dislivello non siano trascurabili, il sentiero per arrivarci è molto facile e la bellezza del luogo vi lascerà senza fiato. Fino ai Piani di Nava, l’escursione si svolge su una strada agrosilvopastorale semplice nonostante alcuni tratti ripidi. Poi si prosegue su un sentiero largo e comodo. Solo gli ultimi metri sono su un sentiero di montagna “classico”.

  • Partenza: Pasturo, loc. Baiedo (600m slm)
  • Arrivo: Chiesetta di San Calimero (1.493m slm)
  • Sentiero: nn
  • Durata: 2h
  • Dislivello: 893m
  • Difficoltà: Impegnativo

Escursione effettuata il 21 novembre 2021.

Descrizione del sentiero per San Calimero a Pasturo

Da Baiedo di Pasturo ai Piani di Nava

Poco prima dell’inizio del nucleo di case di Baiedo, frazione di Pasturo, è possibile lasciare l’auto in un parcheggio nell’omonima via. A piedi ci avviamo quindi verso il piccolo borgo, seguendo le indicazioni per i Piani di Nava, il Rifugio Riva e la Chiesa di San Calimero sui cartelli.

Usciti dalle case, si imbocca una comoda strada agrosilvopastorale che sale a tornanti nel bosco, con alcuni tratti un po’ ripidi. Dopo circa 40 minuti dalla partenza a Pasturo, si sbuca all’imbocco dei deliziosi Piani di Nava, amena località erbosa costellata di baite ai piedi dell’imponente Pizzo della Pieve, propaggine settentrionale del Grignone.

Dai Piani di Nava a Pasturo alla chiesetta di San Calimero

La strada percorre i Piani di Nava con andamento pianeggiante, finché si raggiunge un bivio: proseguendo dritti in pochi minuti di arriva al Rifugio Riva, svoltando a sinistra invece si prosegue verso San Calimero. Svoltiamo appunto a sinistra.

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La strada ora si stringe e diventa un sentiero che risale i prati tra le baite fino ad arrivare al limite superiore dei Piani, da dove si gode di una bella vista sul pianoro sottostante.

Il sentiero riacquista larghezza e rientra nel bosco. Ignoriamo alcune deviazioni per il Rifugio Riva e proseguiamo sul sentiero principale. Come dicevamo, può capitare di dover percorrere alcuni tratti un po’ ripidi, ma mai esposti o pericolosi.

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Lasciata alle spalle la località Pialanchetta (1.050m), raggiungiamo infine alcune baite isolate da cui si gode di una bella vista sulla Valsassina.

Siamo quasi arrivati: il tetto rosso della chiesetta inizia a intravedersi tra gli alberi. Il sentiero nell’ultimo tratto si restringe diventando un “normale” sentiero di montagna. Dopo circa un’ora dai Piani di Nava, quindi poco meno di due ore da Baiedo di Pasturo, si arriva al cospetto di San Calimero.

san calimero piani di nava pasturo

La chiesa viene definita una “sentinella che domina la Valsassina”, ed è effettivamente così: l’edificio si trova in una posizione prominente da cui si può vedere tutta la valle con le montagne che la circondano. La chiesa risale verosimilmente al XIV secolo, ma ha subito alcuni restauri importanti nel Novecento.

san calimero piani di nava pasturo

Rientro da San Calimero a Pasturo

La nostra escursione è terminata qui. Ma chi vuole può proseguire verso il Rifugio Antonietta al Pialeral, che si trova a circa un’ora di cammino, e da lì ridiscendere a Pasturo. Altrimenti, si può tornare indietro dallo stesso sentiero dell’andata. Magari concedendosi una meritata sosta al Rifugio Riva, situato molto vicino ai Piani di Nava e sempre ben indicato dai cartelli. Con la dovuta esperienza, il percorso è affrontabile anche in mountain bike.

La leggenda dei sette fratelli

Secondo la leggenda, Calimero era uno dei sette fratelli eremiti che vivevano tra le montagne del Lago di Como, in posizioni strategiche e con un collegamento visivo l’uno con l’altro. Per comunicare tra di loro, o anche solo per salutarsi, infatti i fratelli accendevano dei falò. Gli altri eremiti della leggenda sono Zefiro sul Legnoncino, Ulderico sul Monte Muggio, Eulalia a Gravedona, Eufrasia a Dongo, Grato a Bellano, Defendente a Varenna, oltre a, appunto, Calimero a Pasturo.

Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata
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