Una semplice e breve camminata nei boschi ai piedi del Magnodeno, quella che da Lecco Maggianico ci fa raggiungere la località di Camposecco, dove si trova l’omonimo rifugio. L’escursione è alla portata di tutti, anche dei principianti. Il sentiero si snoda interamente nel bosco e quindi si presta anche per escursioni nei mesi più caldi dell’anno (ma attenzione: non ci sono fonti d’acqua lungo il percorso). Giunti al rifugio, poi, oltre all’ospitalità dei capanatt si può godere di un bel panorama sulla città di Lecco e sul lago.
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Scheda tecnica
Come anticipato, l’escursione a Camposecco da Lecco Maggianico è semplice e il dislivello è modesto. Lungo il percorso si alternano tratti di salita ad altri più blandi e in circa 45 minuti si arriva a destinazione. Ricordiamo che si tratta pur sempre di un’escursione in montagna e non bisogna sottovalutarla. Si raccomanda l’utilizzo di scarponcini da trekking. Se non li hai, puoi provare a guardare qui.
- Partenza: Via alla Fonte, Lecco (loc. Maggianico)
- Arrivo: Camposecco (608m slm)
- Lunghezza: 1,59 km
- Dislivello: 280m
- Durata: 45 minuti
- Difficoltà: Facile
Escursione effettuata il 9 luglio 2022.
Descrizione del sentiero da Lecco Maggianico a Camposecco
La partenza dell’escursione per Camposecco è in Via alla Fonte, nel rione Maggianico di Lecco. Si può arrivare qui con i mezzi pubblici oppure con l’automobile, che può essere lasciata lungo la strada o nei parcheggi presenti nel quartiere. Il sentiero è indicato con il segnavia 29.
Giunti in loco, imbocchiamo una strada ciottolata a fondo chiuso, che in salita costeggia il torrente Tuf. Passiamo un ponticello e prendiamo una scalinata che in breve ci porta a una croce, dove è presente una panchina. Qui pieghiamo a destra e iniziamo ad addentrarci nel bosco, alternando tratti di salita ad altri più pianeggianti. All’unico bivio che troviamo, teniamo la destra seguendo le indicazioni per Camposecco.
Dopo circa 20 minuti arriviamo a una piccola radura nel bosco, sopra la quale sorge una baita. Fiancheggiamo in piano l’edificio e ci reimmergiamo tra gli alberi, fino ad arrivare, dopo altri 10 minuti (30 minuti dalla partenza) alla località Baite di Piazzo (507m slm).
Qui incrociamo il Sentiero Rotary, ma noi continuiamo a salire seguendo le indicazioni per Camposecco. Rientriamo nuovamente nel bosco, affrontiamo un breve tratto di salita e in circa 10 minuti sbuchiamo nella piana antistante il Rifugio Camposecco (40-45 minuti dalla partenza), a una quota di 608m slm.
Dall’estremità opposta del prato, possiamo ammirare il panorama su Lecco. Per la discesa possiamo ripercorrere il sentiero 29, ovvero lo stesso fatto all’andata. Camposecco è altresì raggiungibile da Somasca, frazione del Comune di Vercurago.
Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata – Trekking Lecco
3 commenti
Carlo sacchelli · 22/04/2023 alle 12:53
Il dislivello e di 350 m!
maria antonietta · 10/09/2023 alle 21:20
il sentiero che da Maggianico conduce a Camposecco NON è nè facile, nè breve, nè tanto meno adatto a tutti, come si legge nella descrizione!
Si tratta, invece, di un sentiero faticosissimo, fatto di pietre spesso grandi e sassi, lungo (almeno un’ora abbondante invece dei 45 min. indicati) e impegnativo.
Certamente non tutti possono percorrerlo e davvero non capisco perchè nella descrizione non si illustri il tragitto in modo realistico, invece di presentarlo come una passeggiata rilassante tra i boschi!
Altra carenza di informazione: il rifugio che si trova a Camposecco è, almeno ad oggi, aperto e offre piatti e bevande. Certamente utli, dopo la fatica per arrivarci!!!
Michele Castelnovo · 11/09/2023 alle 11:38
Buongiorno Maria,
mi dispiace che le informazioni che ho riportato nella descrizione non coincidano con la sua esperienza. Devo tuttavia puntualizzare alcune cose:
1) Chiaramente la fatica è sempre soggettiva, non esiste un metodo uguale per tutti per misurarla. Questo itinerario è segnalato come facile sulla base dei parametri illustrati qui: https://www.trekkinglecco.com/difficolta-sentieri-trekking-lecco/ poiché ha un dislivello positivo inferiore a 350 metri e tempi di percorrenza totali (andata e ritorno) inferiori o uguali a 2 ore.
2) Come la fatica, anche i tempi di percorrenza sono soggettivi e dipendono dalla condizione fisica e dall’allenamento di ciascuno. Il tempo di percorrenza di 45 minuti non l’ho certo inventato io, ma è riportato sul cartello presente all’inizio del sentiero (come si vede nella foto all’inizio di questo articolo). Inoltre, nella mappa riportata in fondo alla pagina si può vedere che personalmente io avevo impiegato 38 minuti. È assolutamente comprensibile che chi è meno allenato possa metterci più tempo rispetto a quanto è indicato sui cartelli (che non ho messo io…), ma in ogni caso una differenza di 15 minuti non mi sembra così rilevante.
3) Non ho mai definito questo percorso come “una passeggiata rilassante tra i boschi”. Per la precisione, nella sezione “Scheda tecnica” ho scritto: “Ricordiamo che si tratta pur sempre di un’escursione in montagna e non bisogna sottovalutarla. Si raccomanda l’utilizzo di scarponcini da trekking”.
4) Sempre perché si tratta di un sentiero di montagna, come in tutti i sentieri di montagna sul cammino possiamo trovare sassi, radici o altri potenziali inciampi. Ma, almeno alla data in cui è stata registrata questa escursione, non erano presenti sul sentiero ostacoli di grandi dimensioni o oggettivamente pericolosi.
5) Da nessuna parte nell’articolo è scritto che il rifugio è chiuso e che non offre piatti e bevande. Anzi, nella foto presente nell’articolo si vede chiaramente che il rifugio è aperto.
Come si può notare navigando sul mio sito, pongo molta attenzione e dedizione alla descrizione delle escursioni e mi dispiace sapere che ha incontrato delle difficoltà. Spero che sia comunque riuscita a godersi il bellissimo luogo.
Michele