La Valle dei Mulini risale da Cortenova, nella Valsassina centrale, al Rifugio Bogani, nel cuore del Grignone (Grigna Settentrionale). L’escursione completa è piuttosto lunga, ma è possibile percorrerne solo un tratto per arrivare in un luogo particolarmente suggestivo. Stiamo parlando della Grotta dei Darden, nel cuore della Valle dei Mulini, e in questo articolo vedremo come arrivarci dalla frazione Prato San Pietro di Cortenova.
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Scheda tecnica
Il sentiero risale la valle di un fiume e, di conseguenza, può essere umido e bagnato. Indispensabile è l’utilizzo degli scarponcini da trekking, per evitare di scivolare o altri brutti inconvenienti. Per via della brevità, della bellezza del luogo e dello scarso dislivello, l’escursione è alla portata di tutti e può essere affrontata anche da bambini, purché abbiano già confidenza con l’ambiente di montagna e siano adeguatamente abbigliati (cosa che vale anche per gli adulti).
- Partenza: Cortenova, loc. Prato San Pietro
- Arrivo: Grotta dei Darden
- Lunghezza: circa 3 km
- Dislivello: 280 m
- Durata: 45 minuti
- Difficoltà: Facile
Escursione effettuata il 28 agosto 2022.
Descrizione del sentiero per la Grotta dei Darden nella Valle dei Mulini a Cortenova
La partenza della nostra camminata, dicevamo, è Prato San Pietro, frazione di Cortenova. Possiamo arrivarci in auto e posteggiare nei pressi della chiesetta, dove ci sono alcuni stalli. Ci incamminiamo seguendo i cartelli turistici, marroni, per la Valle dei Mulini lungo la strada che prosegue in lieve salita per pochi minuti, fino ad arrivare a uno spiazzo sterrato (con l’auto è possibile spingersi fino a qui, dove ci sono alcuni posti per lasciare la macchina).
Arrivati a questo punto, troviamo il cartello che ci indica l’inizio del Parco Regionale della Grigna Settentrionale. Seguiamo i cartelli che indicano Rifugio Bogani – Rifugio Brioschi e proseguiamo per un tratto su strada sterrata. Dopo aver attraversato il fiume, la strada risale per qualche metro fino ad arrivare a un bivio, dove troviamo i cartelli segnaletici. Svoltiamo a destra, seguendo le indicazioni per la Valle dei Mulini, e imbocchiamo un sentiero che si inoltra nel bosco e costeggia il fiume, attraversandolo di tanto in tanto con caratteristici ponticelli di legno. In poco tempo arriviamo nei pressi dei resti di una fornace utilizzata in passato per cuocere la calce (20 minuti dalla partenza).
Proseguiamo oltre seguendo l’unico sentiero e affrontiamo un tratto dove dobbiamo prestare particolare attenzione: le pendenze si fanno ripide e, a causa della scivolosità del terreno, sono state poste delle corde fisse di sicurezza per rendere più agevole il passaggio, comunque non impegnativo e facilmente superabile anche dai neofiti. Usciti da questo tratto più difficile, arriviamo a un nuovo bivio (30 minuti dalla partenza). A sinistra il sentiero prosegue verso il Rifugio Bogani, noi invece dobbiamo andare a destra seguendo le indicazioni per il Crott di Darden.
Entriamo ora nel letto di un torrente (alla data dell’escursione totalmente in secca), sassoso ma pianeggiante, che dobbiamo risalire a sinistra. La traccia del sentiero qui si perde, ma basta proseguire sempre dritti verso il “fondo” del canale. Dopo circa un quarto d’ora (45 minuti dalla partenza), davanti a noi compare un’imponente parete rocciosa, alla cui base si apre un’ampia cavità: è la Grotta dei Darden (Crott di Darden in dialetto), così chiamata per via delle nidificazioni di sparviero che hanno luogo sull’alta volta della grotta. È un luogo davvero suggestivo: c’è un silenzio assoluto e ogni minimo rumore viene amplificato dalla roccia sovrastante.
Per il ritorno si ripercorre a ritroso lo stesso sentiero dell’andata, prestando sempre attenzione nei passaggi più ripidi e scivolosi.
Foto e testi di Michele Castelnovo
Riproduzione riservata – Trekking Lecco
1 commento
Sherri · 19/04/2024 alle 18:16
Un bel percorso lungo il torrente e poi la grotta ma attenzione, non e’ un percorso facile adatto ai bambini. Ci sono diversi punti dove si deve attraversare la torrente, le roccie possono essere scivolose. Quando siamo andati, la corda per il ponticello non c’era e un’altra corda si era staccata. Infatti Kamoot elenca questo percorso come difficile.